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Ragadi anali: come favorire la guarigione

Ragadi anali, come favorire la guarigione - Casa di Cura Villa Mafalda di Roma

Ragadi anali, come favorire la guarigione - Casa di Cura Villa Mafalda di RomaQuasi la metà delle ragadi anali tendono a guarire spontaneamente. È essenziale, però, aiutare la loro guarigione adottando uno stile di vita sano e seguendo alcune regole alimentari.

Le ragadi anali sono un disturbo di cui si può soffrire a qualsiasi età, ed è comunemente riscontrabile anche nei bambini. Si tratta di piccole ferite che si creano sulla mucosa interna dell’ano al passaggio di feci grandi e piuttosto dure.

CAUSE

Alcuni fattori possono provocare delle lacerazioni o abrasioni alla mucosa anale. Le principali cause scatenanti che possono dare luogo alla formazione delle ragadi anali sono:

  • Alimentazione troppo povera di fibre
  • Inadeguata quantità di liquidi che si assumono quotidianamente
  • Malattie infiammatorie croniche intestinali (Morbo di Crohn e Rettocolite ulcerosa)
  • Diarrea cronica
  • Stipsi ostinata. Il dolore provocato durante la defecazione induce il soggetto a rimandare questo momento. In questo modo volume e durezza delle feci aumentano, incrementando la stitichezza e peggiorando così i sintomi associati al disturbo
  • Sovrappeso e obesità
  • Sedentarietà
  • Gravidanza. Le ragadi anali, insieme alle emorroidi, sono un’altra delle possibili complicanze delle future mamme. Possono comparire soprattutto dopo il parto, in particolare se questo è difficoltoso

SINTOMI ASSOCIATI ALLE RAGADI ANALI

Inizialmente le ragadi anali possono causare dei fastidi più lievi quali prurito e/o bruciore. Col passare del tempo a questi sintomi possono aggiungersi:

  • Dolore piuttosto intenso durante la defecazione
  • Spasmi a livello dello sfintere anale
  • Sanguinamento al momento della defecazione
  • Sensazione di avere un corpo estraneo all’interno e all’esterno dell’ano

TRATTAMENTO

La maggior parte delle ragadi anali tendono a guarire da sole. Questo implica però il seguire alcuni accorgimenti che possono favorire la guarigione, quali:

  • Alimentazione sana ed equilibrata che sia ricca di frutta, verdure e cereali integrali, fonti di fibre
  • Giusto apporto di liquidi
  • Evitare sovrappeso ed obesità
  • Praticare un’attività fisica che sia moderata ma regolare. Questo aiuta a tenere sotto controllo il peso e a contrastare la stipsi, facilitando la motilità intestinale
  • Cambiare il pannolino dei bambini con frequenza, così da mantenere la zona interessata sempre pulita, asciutta e fresca
  • Utilizzo di: una pomata alla nitroglicerina (rilassando per alcune ore lo sfintere involontario, aiuta la guarigione delle ragadi); semicupi in acqua tiepida (da effettuare più volte al giorno per almeno 20 minuti); dilatatori anali criotermici (risultano efficaci in caso di ragadi anali acute e ipertono sfinteriale); iniezioni di botulino (nonostante siano piuttosto dolorose, consentono il rilassamento dello sfintere involontario per molti mesi)

Nel caso in cui la terapia medica non consenta la guarigione completa delle ragadi anali, l’intervento chirurgico è il solo metodo risolutivo del disturbo. La sfinterotomia regolata, effettuata previa anestesia locale, consente di riportare alla normalità il tono sfinteriale, permettendo alla ragade di guarire da sola.

 

Per maggiori informazioni, presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma è presente il Reparto di Gastroenterologia

 

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