Il tumore alla tiroide rappresenta una neoplasia alquanto rara. È più frequente nelle donne tra i 25 ed i 60 anni, ma può interessare soggetti di qualsiasi età. Vediamo quali sono gli esami diagnostici che consentono di individuarlo.
In occasione della “Settimana mondiale della Tiroide” abbiamo parlato dell’importante ruolo che questa ghiandola endocrina riveste all’interno del nostro organismo. Abbiamo, quindi, messo in evidenza i possibili sintomi che un malfunzionamento della tiroide può comportare, soffermandoci su ipotiroidismo, ipertiroidismo e loro prevenzione.
Oggi ci concentreremo maggiormente su quali sono gli esami diagnostici che consentono di tenere sotto controllo la salute di questa ghiandola e di individuare un eventuale tumore alla tiroide.
Esistono tre diverse forme di carcinoma tiroideo:
Nonostante il principale sintomo del tumore alla tiroide sia rappresentato dalla presenza di uno o più noduli all’interno della ghiandola, solo una piccolissima percentuale (al di sotto del 5{21f99c6ac5d19357f85664ef3109d82aefa9217ee900604e73ab92b21524c15e} dei casi) è associata ad un carcinoma.
Per questa ragione è di fondamentale importanza effettuare, almeno una volta l’anno, una visita specialistica comprensiva di palpazione della tiroide. Questa consente, difatti, di individuare eventuali formazioni nodulari.
Qualora venisse rilevata la presenza di noduli, è consigliabile sottoporsi ad alcuni esami diagnostici per poter effettuare le opportune valutazioni e controllarne l’evoluzione nel tempo:
Per ulteriori informazioni, presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma è presente il Reparto di Endocrinologia