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l’elettrocardiografia

l’elettrocardiografia

L’elettrocardiografia è una registrazione grafica che si ottiene misurando con un apposito apparecchio dei fenomeni elettrici che sono connessi con l’attività del cuore. 
Questo esame è uno dei più importanti nella diagnosi di svariate cardiopatie, in particolare dell’infarto del miocardio.
Oltre a ciò è di grande utilità nella diagnosi di numerose alterazioni extracardiache, come le patologie a carico dei polmoni.
 Il cuore umano può essere concepito come un generatore di corrente puntiforme e il corpo umano come un conduttore omogeneo; idealmente, il cuore è localizzato all’interno di un triangolo equilatero tra la spalla destra, quella sinistra e un punto a metà tra la radice degli arti inferiori.
Di conseguenza vengono applicate, durante l’esame, quelle che sono definite derivazioni periferiche ai quattro arti. Inoltre vengono posizionate anche le derivazioni precordiali, sul torace del paziente, per analizzare l’attività del cuore anche su un piano perpendicolare.
L’elettrocardiografo è collegato ad una penna scrivente che disegna su un nastro di carta un tracciato. Il grafico di ogni derivazione è costituito da una serie di onde, positive e negative, intervallate da segmenti in cui la linea è retta. L’ECG deve essere interpretato in accordo con tutti i dati clinici, compresi l’età del paziente, il sesso, il peso corporeo, la diagnosi clinica e l’assunzione di farmaci. I dati più importanti che consente di rilevare sono:

  • la frequenza cardiaca;
  • il ritmo;
  • la conduzione atrio ventricolare;
  • La conduzione intraventricolare;
  • la fase di ripolarizzazione;
  • l’asse cardiaco.

L’elettrocardiogramma da stress fisico è una importante metodica nella valutazione sia diagnostica che prognostica dei pazienti con fattori di rischio cardiovascolare, sospetta malattia coronarica, nonché nella valutazione dell’evoluzione della malattia coronarica.

È indicata in pazienti che presentano una sintomatologia caratterizzata da palpitazioni, sincopi da sforzo, angina cronica stabile o post-infartuale, aritmie recidivanti e sintomatiche indotte dallo sforzo, valutazione dopo procedure di rivascolarizzazione, valutazione della capacità funzionale per controllare la terapia cardiovascolare. 
Inoltre può essere eseguita in pazienti selezionati con cardiopatia valvolare o ipertensione arteriosa sistemica.

Per eseguire l’esame il paziente si deve presentare a digiuno da almeno quattro ore, sospendere eventuali terapie con betabloccanti o digitale e dovrà firmare un consenso informato scritto.

Durante il test il paziente è monitorizzato (pressione, frequenza cardiaca, elettrocardiogramma), si inizia con un carico di lavoro di 25 watts e successivi aumenti di 25 watts ogni 2 minuti. In caso di comparsa di sintomi (dolore toracico, dispnea) il paziente deve avvertire il medico.
 Si valuta la comparsa di sintomi, alterazioni elettrocardiografiche significative, comparsa di aritmie gravi, alterato andamento pressorio, alterazioni persistenti nel recupero, etc.

Servizio di Fisiopatologia cardiovascolare

Casa di Cura Villa Mafalda Roma, via Monte delle Gioie, 5

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